Cerimonia in ricordo di Nicolò Galli al Centro Sportivo Nicolò Galli.
Giovanni Galli lo scorso anno fu ospite di LIBeRI in un incontro straordinario insieme a Matteo Marani, Presidente del Museo del Calcio a Coverciano e direttore di Sky Calcio, condotto da Giuseppe Tassi.
In quell’occasione, Giovanni ricordò la vittoria in Spagna essendo parte della spedizione di Bearzot come terzo portiere (dietro a Zoff e Bordon).
I racconti del campione del mondo hanno emozionato la platea, ma è soprattutto il «campione del mondo nella vita» che lasciato commossi i presenti. Nel 1982, oltre a vincere il campionato del mondo (e aver sfiorato lo scudetto con la Fiorentina) si sposa con Anna con cui ebbe tre figli, tra cui figlio Niccolò che intraprende con un ruolo diverso la starda del calcio con passione. Difensore di ruolo, dopo aver giocato nelle giovanili del Torino, del Parma e della Fiorentina provò l’avventura all’estero e nel 1999 si trasferì a Londra, all’Arsenal. Da qui, pur avendo chance di crescere, decide in seguito di tornare in Italia e precisamente al Bologna.
A 17 anni, Niccolò morì, il 9 febbraio, 2001 in un incidente in motorino, quando gli si erano appena spalancate le porte del professionismo (debuttò in A con il Bologna).
«Niccolò tornava a casa dall’allenamento perché doveva studiare, il giorno dopo aveva l’interrogazione», racconta Giovanni. Sulla via del ritorno a casa, perse il controllo del mezzo e si schiantò contro un guard rail in manutenzione.
“Dopo la sua morte – proseguì quella sera Giovanni – due cose sono state fondamentali: la famiglia e la fede”.